Facciamo finta di essere dei computer, per un attimo. I computer, come mi disse una prof di matematica, sono dei "cretini che vanno veloci". Ciò vuol dire che sono programmati con una certa logica, e in base a questa logica interpretano le informazioni e i comandi che gli vengono forniti. Se la persona sbaglia nel fornire suddette informazioni o comandi, il computer non capiscono e si impallano, oppure fanno qualcos'altro, se erroneamente è stato fornito un comando o informazione diversa da quella voluta.
Dunque, fingiamo per un momento di funzionare nello stesso modo. Ogni volta che qualcuno sbaglia a formulare una domanda o una frase, noi gli diamo la risposta sbagliata, oppure rimaniamo attoniti a fissarlo come se avesse parlato in una lingua che non conosciamo. Al massimo possiamo buttargli lì un "non ho capito", guardandolo come se fosse un perfetto imbecille.
Succede, vero? A chi non è mai capitato di trovarsi davanti a questo tipo di persone, che senza un minimo di elasticità interpretano a macchinetta ogni parola. Sembra quasi che ti prendano per il culo. Perché come possono non aver capito, nonostante un piccolo errore grammaticale o una parolina inesatta, quello che hai detto?
Le uniche risposte possibili sono: ti prendono per il culo davvero, o ragionano come dei computer.
Non tutti sono provvisti di elasticità mentale, e a volte chi ne è provvisto finge di non esserlo per puro divertimento, o perché è convinto di insegnarti qualcosa.
Tutto ciò che conosciamo, che impariamo a scuola, non è elastico. Tutto è logico, anche se la logica è a volte talmente complicata che non tutti riescono a coglierla. E quando la si comprende, è meraviglioso.
Ma noi non siamo stati programmati, o almeno, non dovremmo. Certo chi prova a programmare le nostre menti esiste. Tuttavia, se è vero che i nostri amati pc non possono rivendicare la propria autonomia, è anche vero che c'è ancora un essere umano in noi, che può scegliere quando usare la logica e quando non farlo.
Possiamo cercare di capire, quando qualcuno sbaglia. Possiamo anche cercare di capire quando siamo noi a sbagliare.
Nessun commento:
Posta un commento